Il mal di testa rappresenta uno dei disturbi più frequenti e disabilitanti, circa il 40% della popolazione tra i 30 ed i 60 anni ne soffre un giorno o più al mese. Nonostante esistano diverse classificazioni di cefalea molte caratteristiche si sovrappongono tra loro rendendone difficile la diagnosi e di conseguenza la scelta terapeutica adatta. L’influenza della regione cervicale sul mal di testa, da tutti riconosciuta, spesso è sottovalutata.
In questo articolo scopriremo come il trattamento fisioterapico sia di aiuto anche nelle forme di mal di testa spesso considerate di pertinenza prettamente medico/farmacologica.
TIPOLOGIE DI CEFALEA:
Le cefalee si suddividono in primarie, quando non è riconoscibile una causa specifica, o secondarie, quando sono causate da una problematica ben identificabile.
L’emicrania e la cefalea tensiva sono tra le più comuni cefalee primarie; quella cervicogenica, ovvero di origine cervicale, è una delle più diffuse cefalee secondarie.
Emicrania:
- Episodi di mal di testa che durano dalle 4 alle 72 ore.
- Raramente più di 6 episodi al mese.
- Solitamente il dolore è unilaterale, lancinante/pulsante o esplosivo ed aumenta con attività fisica leggera.
- Associata ad almeno uno dei seguenti sintomi: nausea, vomito, fotofobia, fonofobia.
- Possibili segni premonitori sono l’irritabilità, depressione, voglia di dolci e lo sbadigliare.
- Può essere preceduta dall’aura, ovvero da sintomi neurologici passeggeri come: disturbi visivi, uditivi, motori o del linguaggio.
Cefalea Tensiva:
- Durata del mal di testa maggiore di 30 minuti ma inferiore ai 7 giorni.
- Dolore sordo non lancinante, sensazione di stretta o di pressione, il così detto “cerchio alla testa”.
- Solitamente bilaterale e non aumenta con attività fisica leggera.
- Può esserci uno dei due seguenti sintomi: fonofobia, fotofobia.
- Se di tipo ricorrente, anche più di 15 giorni di mal di testa al mese.
Cefalea Cervicogenica:
- Solitamente il dolore è unilaterale e non cambia lato, di intensità da moderata a severa.
- Spesso il dolore parte dalla regione cervicale o sub-occipitale (dalla nuca) ed è proiettato ad una o più regioni della testa o della faccia; non necessariamente il dolore cervicale è presente.
- Alla valutazione risulta ridotta la mobilità del tratto cervicale e i sintomi peggiorano con movimenti del collo, posture mantenute o manovre provocative.
- Possono essere presenti sintomi associati come: nausea, vomito, fonofobia o fotofobia, sensazione di instabilità, deficit uditivi, deficit visivi unilaterali al dolore, lacrimazione, arrossamento dell’occhio e difficoltà alla deglutizione.
- Il dolore alla testa è principalmente dovuto alla convergenza delle fibre nervose provenienti dalle prime tre vertebre cervicali con le fibre del nervo trigemino a livello del nucleo trigemino-cervicale.
LA SOVRAPPOSIZIONE DEI SINTOMI:
Tra i motivi che rendono complicata la diagnosi differenziale del mal di testa vi è la sovrapposizione dei sintomi.
Spesso sia nell’emicrania che nella cefalea tensiva è presente dolore a livello del collo. Nausea, fotofobia, fonofobia, deficit uditivi o visivi possono essere presenti sia in quadri di emicrania che di cefalea di origine cervicale.
Nella storia del paziente spesso un quadro ti tipo emicranico si modifica in uno di tipo tensivo.
Anche il profilo psicologico risulta simile; in tutti e tre i casi lo stress è un fattore importante, in particolare è stato dimostrato che sia per l’emicrania che per la cefalea tensiva i pazienti presentano un basso livello di serotonina, il quale può essere causa di depressione, ansia ed attacchi di panico.
Più tipologie di cefalea possono coesistere nello stesso quadro del paziente, ad esempio in pazienti con emicrania, sebbene la cervicale non sia la causa primaria, è stato dimostrato come il dolore al collo sia uno dei principali fattori scatenanti che danno il via alla comparsa dei sintomi, e che eliminare questi input provenienti dal collo giochi un ruolo importante nella gestione dell’emicrania.
COME LA FISIOTERAPIA PUO' ESSERE UTILE PER IL MAL DI TESTA?
Come abbiamo visto, lo screening della regione cervicale risulta fondamentale in tutti i tipi di mal di testa. Un fisioterapista specializzato in terapia manuale sarà in grado di valutare la presenza o meno di una componente muscoloscheletrica nel quadro clinico del paziente e proporre il trattamento più adeguato.
Una volta escluse patologie più gravi, la valutazione fisioterapica comprenderà l’esame della mobilità delle strutture della colonna cervicale e/o dorsale, così come quelle della regione temporo-mandibolare e la presenza o meno di una compromissione della funzione neuromuscolare della suddetta regione.
I trattamenti principali della cefalea consistono in manipolazioni o mobilizzazioni articolari, tecniche miofasciali per trattare rigidità muscolari ed esercizio terapeutico.
L’efficacia di queste terapie è sostenuta da diversi studi, tra cui una ricerca spagnola del 2016 dove viene sottolineata l’importanza di includere terapie non farmacologiche nel management dei disturbi del mal di testa. L’autore tiene a ricordare come il ragionamento clinico debba essere alla base della scelta terapeutica, non tutti gli interventi sono uguali per ogni tipo di paziente.
Uno studio australiano condotto nel 2002 dimostra come sia il trattamento manipolativo, sia quello di esercizi terapeutici ma soprattutto una combinazione dei due, porti ad una riduzione della frequenza ed intensità dei sintomi della cefalea cervicogenica anche a distanza di 12 mesi; ciò supporta l’efficacia di un intervento fisioterapico di qualità anche nel lungo termine.
UNA VISIONE GLOBALE
Sebbene le evidenze supportino la fisioterapia come uno dei trattamenti più efficaci per la gestione della cefalea cervicogenica e non, un approccio multidisciplinare risulta quello più efficace. Infatti è fondamentale tenere in considerazione diversi fattori che possono influenzare, in maniera più o meno importante, la problematica.
Tra questi vi sono ad esempio le abitudini alimentari. Potrebbe essere utile evitare cibi contenenti tiramina e ammina vasoattiva come il formaggio stagionato,il fegato di pollo,il cioccolato e gli agrumi, oltre a limitare il consumo di l’alcool.
Altrettanto importanti sono le abitudini del sonno; è consigliato un sonno adeguato ed il più possibile regolare. Controllare lo stress con esercizi di rilassamento, yoga o svolgimento di attività fisiche moderate. Inoltre evitare il sovra utilizzo di farmaci.
RIASSUMENDO:
Circa il 40% della popolazione tra i 30 ed i 60 anni soffre un giorno o più al mese di mal di testa.
Esistono diverse tipologie di cefalea e non sempre è presente una sola fonte di origine, infatti più tipologie possono coesistere nello stesso paziente.
Il fisioterapista specializzato in terapia manuale è in grado di valutare e trattare la cefalea, migliorandone i sintomi e la funzionalità sia nel breve che nel lungo termine.
Il migliore approccio è quello di tipo multidisciplinare, quindi la collaborazione del fisioterapista con il medico specialista potrebbe essere un valore aggiunto per la gestione di questo tipo di problematica, soprattutto per la possibilità di identificare in modo più accurato eventuali disfunzioni cervicali ed effettuare un trattamento il più efficace ed appropriato possibile.
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